Il “Campo dell’Arte” | Il Parco
Giorgio Galli
Giorgio Galli nasce a Roma nel 1958, studia le antiche tecniche dell’affresco e dell’encausto recuperandole alla nostra sensibilità attuale. Nel 1997 fonda a Roma con altri artisti un gruppo denominato “Neoastrazione romana”. Ma Giorgio Galli è soprattutto un artista, che compie itinerari all’interno e all’esterno dell’umanità con una efficacia anatomica che ha tratto da lontano, dalle esperienze sociali e politiche che la sua famiglia ha vissuto e di cui Giorgio Galli si è nutrito; sempre accanto alle lotte di chi subisce, contro tutte le arroganze e le ingiustizie. Nella sua apparente scompostezza racchiude la perfezione del grande artista, un vero e proprio fenomeno d’insieme, fra investigazioni di materiali naturali forti di inveramenti letterari, che vanno a conflagrare in un risultato acuto ed emozionante. Giorgio Galli racchiude la sensibilità, il coraggio e la coscienza di classe di chi ha comunanza certa con tutta quella parte di umanità che non dimentica mai la propria storia perché è condizione unica per entrare nella sua nuova storia. Questo è l’artista. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private; vive e lavora tra Roma e Genzano.
Vincenzo Pennacchi
2014 Verona Art Fair, Romberg Artecontemporanea “Opere su carta” a cura di I. Bergantini
2013-2014 Spoleto, Palazzo Collicola Arti Visive “Presenze / Inside_me / Igloo” a cura di Gianluca Marziani
2013 Velletri, Chiesa di S. Francesco presso ex convento San Francesco “La carne e lo Spirito” a cura di Claudia Zaccagnini
2012 Roma, Galleria Frammenti d’Arte “Angelus Novus” a cura di S. Gargiulo Stierli
2010 Roma, Galleria Tondinelli “N.R.i.” a cura di Gianluca Marziani
2008 Roma, Università La Sapienza Museo di Chimica a cura di Floriana Tondinelli
2007 Roma, Galleria Tondinelli “Angeli, Demoni ed altre storie” a cura di Costanzo Costantini
2003 Latina, Romberg Artecontemporanea “…Percorso…” a cura di Gianluca Marziani
2015 Biella, Fondazione Pistoletto, muro del MAAM a cura di Giorgio De Finis
2015 Spoleto, Palazzo Collicola Arti Visive “Close-up” a cura di Gianluca Marziani
2014 Spoleto, Palazzo Collicola Arti Visive “Baculus” a cura di G. Marziani, Franco Troiani
2014 Spoleto, Palazzo Collicola Arti Visive “Collezione 2.0” a cura di G. Marziani
2014 MAAM “Lavatoio spirituale” a cura di Giorgio de Finis
2013 Padova, Art Fair Padova con Galleria Frammenti D’arte
2013 Roma, Galleria Mucciaccia “The First LuxurY Art Hotel” a cura di G. Marziani
2013 Velletri, Casa Marini “Ratis Hortus work in progress”
2013 Innsbruck, Innsbruck Art Fair con Galleria Spazio Museale a cura di Sabrina Falzone
2013 Spoleto, Palazzo Collicola Arti Visive “Domus Aurea” a cura di G. Marziani
2012 Velletri, Casa Marini “Ratis Hortus”
2012 Spoleto, “Progetto +50, Sculture in città” a cura di G. Marziani
2011 Velart “Dalla terra alla luna” a cura di S.S. Romani
2011 Velletri, Casa Marini “Domus Hortus work in progress”
2010 Roma, Sito Archeologico Prenestino, performance Fogli, a cura di MiBaC
2010 Istanbul, Fiera internazionale arte contemporanea a cura di R. Angelini
2010 Maratea, Artknè Fiera internazionale arte contemporanea a cura di Gianluca Marziani
2009 Belvedere di S. Leucio “Human Rights?” a cura di Roberto Ronca
2009 Velletri, Casa Marini “Domus Hortus” a cura di Claudio Marini
2009 Latina, Villa Fogliano “Aria, acqua, terra, fuoco” a cura di Giorgio Agnisola
2009 Londra, AUGUSTart “Draw-drawing” a cura di Giacomo Picca
2008 Parco del Circeo, Villa Fogliano “Arte natural-mente” a cura di Giorgio Agnisola
2007 Ferrara, Castello Estense “Corpo segno superficie” a cura di Francesca Mariotti
2006 Parco del Circeo, Villa Fogliano, “Naturalia / Artificialia” a cura di S. Sfrecola Romani
2005 Rotterdam, RAR Galerie Rotterdam “Plot@art europa”
2004 Genazzano, CIAC “Plot@art europa” a cura di Gianluca Marziani
2004 Genazzano, Galleria Arturarte “La bibbia” a cura di Massimo Lupoli
2003 Latina, Romberg arte contemporanea “Carta canta” a cura di Italo Bergantini
Claudio Marini
Claudio Marini ha studiato nella seconda metà degli anni sessanta scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Formatosi in un clima culturale la cui ricerca si incentrava sul superamento della dicotomia tra astrazione e realismo, le sue prime opere si caratterizzano per una forte astrazione pittorica il cui punto di riferimento più diretto è il linguaggio materico di Alberto Burri e a cui l’artista idealmente si collega cercando, attraverso l’inserimento sulla tela di nuovi materiali come matasse di fili di cotone, corde, cuoio, grumi di resine, lamiere, terra e cemento, la continuazione ideale del processo analitico cominciato da Burri negli anni cinquanta. Le opere più recenti di Marini, pur rimanendo nell’ambito dell’astratto, convogliano un desiderio di maggiore aderenza ai fatti della vita. Lo testimoniano le diverse serie tra cui “Shopping”, “Zapping” , “Cassonetti”, “Le città martiri”, “Passaggio a Pretoria” e “L’ottava notte”. Alla fine degli anni novanta l’artista ha realizzato – “Bentornati cascami!” – che si riferiscono alla serie originale ideata nella seconda metà degli anni settanta e per cui Marini è maggiormente conosciuto e che costituiscono l’inizio di una rielaborazione continua.
Enrico Passerini
Da un percorso iniziale di grafico, formatosi presso l’Istituto d’Arte “Silvio D’Amico” di Roma, Enrico
Passerini ha scelto negli anni di unire tecnica, creatività e pratica nel lavoro di falegnameria.
Artigiano e artista, due vocaboli stessa etimologia, qual è il confine ovvero qual è l’ inizio? È il passaggio dalla semplice, magari virtuosistica, esecuzione all’azione creativa o viceversa?
Nel mondo di Enrico Passerini i due mondi si intrecciano continuamente nella ricerca di esprimere sensazioni, emozioni, sentimenti, conoscenze, idee attraverso forme espressive originali e tecniche consolidate da anni di lavoro e di sperimentazione.
Nei quindici anni di collaborazione con “Il Campo dell’Arte” Enrico Passerini ha trovato il terreno ideale per coltivare la propria passione per l’arte e il lavoro di falegnameria.
Maria Caterina Orrico
Maria Caterina Orrico 67enne ciampinese, da decenni appassionata di terapie olistiche che tra psicologia e arte favoriscono il benessere personale e collettivo. Cristalloterapeuta diplomata nel 2004 alla Crystal Academy of Advanced Healing Arts (fondata da Katrina Raphaell), negli anni successivi sperimenta tecniche di meditazione e di cura con Aromaterapia, Energie Sottili e Theta Healing, nel 2019 si forma come Facilitatrice di Soul Collage, processo di indagine interiore attraverso le immagini. Il labirinto, percorso a piedi per la prima volta nel 2004, diventa per lei ricerca e risposta alle proprie domande e trova spazio come costruzione artistica nel 2008 con la posa dei sampietrini al campo dell’arte e fino ad oggi con la creazione di finger labyrinth con cartone legno pietre spago ecc. e di labirinti trasportabili dipinti a mano su grandissimi teli di stoffa che si possono utilizzare sulla spiaggia o nel bosco.
Francesco Pernice
Francesco Pernice, artista e designer, inizia la propria attività a Roma alla fine degli anni ’60. Nel 1970 insieme ad altri artisti fonda il collettivo “Alzaia” che realizza iniziative miranti ad inserire nel circuito dell’arte e della cultura “ufficiali” esperienze che per la loro collocazione sociale e per i connotati di ricerca e sperimentazione non avrebbero trovato spazio nelle strutture tradizionali.
Ha realizzato sue personali e partecipato ad eventi internazionali presso importanti strutture come: Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, il Museo d’Arte Moderna di Parigi, il Museo Puskin di Mosca, l’Art Centrum di Praga, le Scuderie Aldobrandini di Frascati, la Pinacoteca Comunale “Antonio Sapone” di Gaeta, l’OCT Art & Design Gallery di Shenzhen, Cina.
Si sono interessati al suo lavoro: Giorgio Agnisola, Paolo Balmas, Massimo Bignardi, Rossana Buono, Francois Burkhardt, Enzo Biffi Gentili, Michel Bohbot, Arturo Bovi, Marcello Carlino, Angela Casaregola, Michele Costanzo, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Elio Mercuri, Dario Micacchi, Gillo Dorfles, Yuqing Hu, Duilio Morosini.
Sue opere sono presenti in varie collezioni e in alcuni musei, tra i quali: “Solidariedad”, Santiago del Cile; “Museo d’Arte Antica e Moderna di Casamari”, Abbazia di Casamari; “Collezione Camera di Commercio di Latina”, Latina; “Galleria Nazionale di Praga”, Praga.
Attualmente è impegnato nella costruzione e direzione artistica della Fondazione “Il Campo dell’Arte” con sede operativa in uno spazio naturale a Grottaferrata nei Castelli Romani.
La Fondazione ha come obiettivo attività di ricerca e sperimentazione, in rapporto alla natura e al mondo rurale, privilegiando quegli indirizzi artistici sensibili alla valorizzazione di contenuti etico-sociali ed al coinvolgimento creativo delle persone in attività strettamente collegate ai luoghi ma interconnesse con il mondo globale.
Alessandro Mendini
«Per quanto mi riguarda non è il progetto che mi interessa: io uso la realtà progettuale non coerentemente al suo proprio fine, ma al fine di svolgere il mio naturale atto vitale che è quello di produrre immagini» (Alessandro Mendini, 1987)
Riccardo Dalisi
Nato a Potenza il primo maggio del 1931, fino al 2007 ha ricoperto la cattedra di Progettazione Architettonica presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale.
Negli anni settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale” intorno alle riviste “Casabella” e “Spazio e società”. Le opere nate in quegli anni fanno oggi parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, del Frac Centre di Orléans e del museo Madre di Napoli.
Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli negli anni ’70 e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli, del Centro territoriale Il Mammuth di Scampia e dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita. Nella sua ricerca espressiva, che spazia nel mitico, nell’arcaico, nel sacro, i materiali poveri (ferro, rame, ottone) sono impiegati con amorevole manualità artigiana.
Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana. Negli ultimi trent’anni anni si è dedicato intensamente alla creazione di un rapporto sempre più articolato e fecondo tra la ricerca universitaria, l’architettura, il design, la scultura, la pittura, l’arte e l’artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona. Nel 2009, dopo lunga ricerca preparatoria, ha presentato, in collaborazione con la Triennale di Milano e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, la prima edizione del Premio Compasso di Latta, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della eco-compatibilità e della decrescita. Nel 2014 ha vinto il secondo Compasso d’Oro per il suo impegno nel sociale.
Mostre dedicate alla sua attività di architetto, di designer, di scultore e di pittore sono state allestite alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, al Centre Pompidou di Parigi, al Frac Centre di Orléans, al Museo di Denver, al MoMA di New York, alla Biennale di Chicago, al Museo di Copenaghen, al Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, al Museo di Düsseldorf, alla Fondazione Cartier di Parigi, alla Pasinger Fabrik di Monaco, al Tabakmuseum di Vienna, alla Zitadelle Spandau di Berlino, a Palazzo Reale di Napoli, alla Basilica Palladiana di Vicenza, alla Galleria di Lucio Amelio Napoli, al Castel dell’Ovo di Napoli, al Chiostro monumentale di Santa Chiara a Napoli, alla Reggia di Caserta.
Linde Burkhardt
Linde Burkhardt è artista e designer. Nel corso degli anni i punti chiave del mio lavoro si sono spostati sempre di più. All’inizio la pittura e il disegno sono stati integrati da installazioni che volevano dare allo spazio un ritmo e una struttura. Più tardi sono stata affascinata dalla possibilità di progettare in serie tappeti e moquette. Da fuori è venuto poi il desiderio di progettare ceramiche e durante lo studio di possibili tecniche di lavorazione dell’acciaio si è manifestato un interesse concreto di vedere come si potesse combinare acciaio e ceramica in un unico progetto.
Tutti i diversi campi di lavoro sono strettamente collegati e si influenzano l’uno con l’altro. Il lavoro con la ceramica ha come punto di riferimento da una parte oggetti singoli e oggetti per serie piccole e grandi, e dall’altra punta all’uso delle tecniche ceramiche per la realizzazione di installazioni o interventi che rientrano nella sfera artistica.
Esperienze precedenti con vetro e acciaio sono alla base dell’accostamento di ceramica e materiali diversi in progetti più complessi.